Se non si capisce, è matematica. 

La pallacanestro non è una scienza al pari della matematica, ma anche in essa esistono variabili, statistiche, fattori che hanno una considerevole importanza. 

Questo incremento nelle percentuali di vittoria delle squadre in cui ha militato descrive alla perfezione l'importanza di Chris Paul nella pallacanestro. Una marcia in più, un uomo capace di fare la differenza, o meglio, il differenziale.

Riprendiamo per un attimo la dimostrazione matematica della composizione relativistica delle velocità. A un certo punto abbiamo parlato di differenziazione delle due equazioni relative a x' e t':

Abbiamo di fatto ottenuto due equazioni differenziali, nelle quali l'incognita è una funzione in una particolare variabile che stabilisce una relazione tra l'incognita, la variabile e almeno una delle sue derivate.

Andando avanti nella dimostrazione però, andremo a semplificare le due equazioni differenziali rendendolo normali equazioni alle quali siamo abituati. Ma rimane comunque curioso il ruolo del differenziale, che analizziamo nel caso generale:

Esso corrisponde all'incremento che subisce l'ordinata di un punto, che si muove sulla retta tangente al grafico della funzione, quando la sua ascissa passa da x0 a x0+Δx. Si calcola come:

Il differenziale di una funzione è letteralmente il prodotto della sua derivata per l'incremento Δx della funzione, esprimibile anche come dx visto che ragioniamo in termini infinitesimi, con un incremento che tende a 0.

Immaginiamo di calcolare il differenziale di una data funzione f(x):

In fisica, questa operazione ha senso perché, come detto, è il rapporto tra dx' e dt' a darci Vx e a permetterci di calcolare la velocità dell'oggetto in questione, nel nostro caso la palla.

Esattamente come Chris Paul per le sue squadre dunque, il differenziale è una piccola spinta verso l'alto, verso risultati migliori. Risulta difficile comprenderlo, così come lo è capire come possa fare un singolo giocatore a cambiare radicalmente il volto di una franchigia.