
MICHAEL JORDAN: IL TREDICESIMO UOMO SULLA LUNA
We choose to go to the Moon.
Nel 1991 Coca-Cola sceglieva Michael Jordan come protagonista di un suo storico spot pubblicitario. Quale scelta migliore se non "His Airness" come cosmonauta capace di raggiungere anche la Luna? Dietro questa pubblicità, per quanto semplice, ci sono tre motivi d'orgoglio del popolo americano: la Coca-Cola, MJ e... la Luna.
Michael Jordan non è stato il primo uomo sulla Luna. Nel 1988 era già troppo tardi.

Circa vent'anni prima il mondo viveva nel pieno della Guerra Fredda e USA e URSS si contendevano il potere divertendosi, oltre a minacciarsi con ordigni nucleari, anche fuori dal nostro pianeta. Tra gli eventi più affascinanti della Guerra Fredda infatti c'è la "corsa allo spazio". Dopo secoli di osservazioni con telescopi, calcoli, progetti ed esperimenti mentali, finalmente l'uomo era capace di raggiungere lo spazio. Lì, dove anche la luce ha un limite (forse) e dove Einstein sognava di effettuare i suoi esperimenti relativistici.
Immaginando la "corsa allo spazio" come una vera e propria corsa, potremmo dire che fino al 1969 l'URSS aveva ottenuto già un grande distacco dagli Stati Uniti, anche grazie all'attività di ex scienziati della Germania nazista, tecnologicamente molto avanti.
Nel frattempo però, l'opinione pubblica americana aveva votato a favore dello "Space Act" nel 1958, in seguito al quale venne creata la N.A.S.A. Tale associazione, oltre a centralizzare tutte le risorse economiche dello Stato, era la grande risposta americana all'URSS. Oltre alla nascita di Michael Jordan nel 1963.

Nel 1962 John Fitzgerald Kennedy promise che da lì a 10 anni l'uomo sarebbe arrivato sulla Luna. La N.A.S.A. agì prima con il programma Gemini e poi con il programma Apollo, composto da ben 30 missioni spaziali. La missione Apollo 11 è sicuramente la più famosa: con essa infatti, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin arrivarono sulla Luna e piantarono la bandiera americana.

Raggiunto questo clamoroso obiettivo, gli Stati Uniti avevano vinto la corsa al fotofinish. Dietro questa suggestiva competizione si nascondeva però lo spettro di una crisi economica incombente. Troppe le risorse che entrambe le potenze avevano investito per arrivare allo spazio. Se all'inizio la crisi funse da motivo per scongiurare rischi di ulteriori scontri, nel 1979 l'URSS aggiunge un altro capitolo alla contesa, invadendo l'Afghanistan.
L'URSS si ritirerà dall'Afghanistan solo nel 1989 e l'anno dopo Michael Jordan e i suoi Chicago Bulls vinceranno il primo dei loro 3 titoli consecutivi. Al termine nel terzo, anche MJ si unirà alla lista di coloro che hanno avuto l'onore di camminare sulla Luna, che nel frattempo erano diventati 12...


Considerato il primo pezzo di arte spaziale, Moon Museum è un piccolo piatto in ceramica (1,9 x 1,3 cm) con le opere di sei noti artisti degli anni sessanta: Robert Rauschenberg, David Novos, John Chamberlain, Claes Oldenburg, Forrest Myers e Andy Warhol. Fu attraverso un ingegnere che lavorava all'Apollo 12 che l'opera fu posta sul terreno lunare il 12 novembre 1969